Pranzo
Sono ormai 15 anni, da così tanto lo Scannabue è entrato a far parte di San Salvario e di Torino, nato da un desiderio di creare un luogo di ristorazione ricercato e allo stesso tempo accessibile a tutti.
Il nome scelto, per il quale da anni ripetiamo la divertente storia a tutti i nostri ospiti, è un riferimento con il territorio in cui lo Scannabue è nato e cresciuto ovvero il quartiere San Salvario.
Abbiamo vissuto personalmente questo quartiere dal periodo dell’università di architettura, nel quale lo abbiamo conosciuto nella sua vita quotidiana.
Innamorati di quella piazzetta fronte la chiesa dei martiri Pietro e Paolo, che ancora oggi si ostinano a chiamare solo largo Saluzzo, abbiamo deciso di provare a far rivivere questo stupendo angolo con le nostre idee.
Il modo migliore per riconoscere questa appartenenza al luogo è stato trovare un nome evocativo e accattivante per il nostro locale, e Via Baretti con il suo riferimento ad un personaggio che si ribella al sistema, al quale non appartiene e non vuole appartenere.
Da Giovanni Mura
Non solo i gastronauti ma i torinesi tutti dovrebbero ringraziare Paolo Fantini e Gigi Desana, due amici con la passione della buona tavola, facoltà di architettura in comune. Nel luglio 2008, trentenni, aprirono Scannabue nel cuore di San Salvario, zona considerata ad alto rischio, vicino alla stazione di Porta Nuova. Sconsigliato andarci dopo una certa ora, il degrado sembrava inarrestabile. Invece no, quelle strade bastava umanizzarle e sarebbero come rinate. Scannabue ha il merito d’aver rotto il ghiaccio, altri locali hanno seguito l’esempio e nel giro di pochi anni il quartiere è diventato “in”
Da Luca Iaccarino
Paolo e Gigi dieci anni fa hanno avuto un coraggio pazzesco: hanno preso un locale in una piazza bellissima, centralissima ma malfamatissima e ci hanno aperto un bistrot.
Proprio nel senso della bistronomie, quella codificata negli anni Novanta dai francesi: zinco, legno, materie prime ottime ma non costose, tradizione ammodernata, piatti di complessità media – tra la semplicità della trattoria e le tante lavorazioni di una ricetta gastronomica -, vini intriganti, servizio smart, prezzi medi per la classe media.
La bistronomie non era certo una novità nel mondo, ma in Italia loro sono stati tra i primi a interpretarla così bene e con tanto successo.
questa settimana non ho dubbi: si va al celeberrimo Scannabue – amato in generale, amatissimo in San Salvario – che ha finalmente riaperto a pranzo con proposte super bon pat. Così martedì con l’ amico Adriano e il fido Luca siamo qui, in una delle tappe più solide della città, amata dai giovani gourmet e dalle guide: un bistrot confidenziale.
Un bistrot di Parigi ai prezzi di Bari.
Da Cinzia Alfe
Da Scannabue si sta semplicemente bene, si mangia meglio ma soprattutto si è accolti, con amicizia, ma anche con discrezione. Si sta, in fondo, come tra vecchi amici, tra gente che ti ha a cuore e ha a cuore i momenti che si trascorrono assieme, con le gambe sotto un tavolo.
Chissà se Aristarco Scannabue, pseudonimo utilizzato dal letterato torinese del XVIII secolo Giuseppe Baretti – dal quale prende il nome una delle due vie su cui si affaccia il locale- sarebbe stato anche lui un cliente abituale come noi, se il locale fosse esistito già ai suoi tempi, per gustarsi in santa pace un buon risottino o due agnolotti al sugo d’arrosto.
Da Sandra Salerno
Scoprii questo angolo di Torino quasi per caso lo scorso anno, a fine Aprile, durante il quotidiano giro in bicicletta. Mi stupisco ogni giorno di quanto San Salvario assomigli a certi piccoli angoli di Parigi, raccolti e misteriosi. Poi il dehor, in questa piazza affascinante, come una signora di una certa età, discreta ed elegante.
Oramai da Scannabue si va per andare a trovare gli amici, per scambiare quattro chiacchiere e assaggiare i piatti nuovi. Per scattare qualche fotografia e organizzare incontri ‘gourmet’.
Scannabue è uno dei miei locali del cuore a Torino. Dove vado non solo per mangiare bene, ma per stare bene. E credo che questo sia il motivo del successo di Scannabue: qualità nella scelta delle materie prime, cucina tradizionale piemontese con un occhio alla Sicilia e a qualche sperimentazione ‘soft’. Ottima cucina e una bella carta dei vini. Checché ne dicano le guide. I ragazzi sanno bene che alla fine non sono le guide a fare la differenza, ma i clienti che tornano soddisfatti e che mandano altri amici. E il fatto di non trovare posto (sono sempre pieni a pranzo e cena!) per poter assaggiare la loro cucina la dice lunga
https://www.untoccodizenzero.it/zenzero/wine/scannabue-caffe-ed-e-quasi-come-essere-a-parigi/
Da Kiki Deere
Scannabue is in the happening district of San Salvario, where modish restaurants and bars line the streets. It is in a former car showroom and is themed to look like a 19th-century Turinese cafe, though it is perhaps more reminiscent of a Parisian bistro, with its chocolate brown and olive green furnishings, wooden floorboards, and the odd curio dotted about
https://www.theguardian.com/travel/2014/oct/22/top-10-restaurants-turin-italy
Da Luciano Pignataro
l nome incute timore, suggerisce granguignoleschi piatti carnivori ricchi di interiora e amenità ben oltre il quinto quarto, invece qui dal festival della frattaglia c’è poco più di una mirabile finanziera, con il suo tripudio di creste di gallo, fegatini e cervella.
E’ invece vibrante e rassicurante al tempo stesso questo indaffarato bistrot che sembra uscito direttamente dalla rive gauche della Senna e trapiantato a San Salvario, un quartiere dove solo fino a qualche anno fa non c’era di che stare tranquilli dopo una certa ora e adesso, invece, è diventato vessillo di multiculturale modernità.
Paolo e Gigi, due soci di formazione universitaria già una decina d’anni fa hanno scommesso sulla riqualificazione dell’area e hanno riempito due stanze di tavolini di zinco e memorabilia alle pareti, rèclame vintage di glorie piemontesi, dal vermuth alla lettera 32 di Adriano Olivetti. Il coraggio premia gli audaci, si sa.
Il connubio tra arredamento vintage e cucina di rigorosa ispirazione locale con qualche ispirazione transalpina ha dato i suoi golosi frutti: un vitello tonnato rosa da manuale, carne fassona battuta al coltello, agnolotti del plin al sugo di tre arrosti, tajarin al tartufo d’Alba, cappellaci di coniglio, zuppa di cipolle con fontina, guancia brasata al barbera, piccione in padella con cipolla ripiena. La carta dei vini è eccellente, sospesa tra ricchezze regionali e cugini d’Oltralpe. Nel locale attiguo ci sono sempre loro con la Gallina Scannata, paradiso dei pescivori.
https://www.lucianopignataro.it/a/scannabue-a-torino/162645/
Da Italiamania
イタリア中で知名度の高い、ミシュランガイド掲載のコスパ抜群でおいしいレストラン.
この店の料理は本当にうまいので、食べれば食べるほどもっと食べたくなりますし、ワインにしても素晴らしいものばかりおいているので飲めば飲むほどもっとほしくなります.
トリノの中だけではなくて、イタリアの中も相当なレベルの高さなレストランでしょう。
その証拠に、ローマやフィレンツェに住んでる美食家のイタリア人も知っているくらいです。
駅からも近いのと、結構カジュアルな雰囲気なので行きやすいです。
ただし、知名度などを考えると予約必須です。行くといつも満席です。
2018年からミシュランガイドのビブグルマン部門(コスパのよい素晴らしい店部門)にも掲載されています。
Very famous among whole Italy, and high quality food restaurants with inexpensive prices introduced by michelin. The food here is so tasty then more I eat more I want to eat, and also they have wonderful wines then also more I drink more I want to drink. Not only in Turin, but also in whole Italy they are top ranked restaurant. That’s why many groumet italian people who live in Rome and Florence even know this restaurant. They are near the station and they have casual atmosphere then no need to prepare for something special to visit there. However the reservation is a must since they are really famous. When I go there, every time they are full. They are listed on michelin bib gourmand from 2018.
Il menù dello Scannabue affonda le sue radici nel profondo della tradizione e del territorio Piemontese. I nostri piatti, in particolare quelli “storici” (in menù dall’apertura) sono il frutto del nostro amore per la cucina piemontese, assaggiata nel corso degli anni nei grandi ristoranti della tradizione e sperimentata partendo dai grandi libri sulla cucina tradizionale o dalle ricette delle nostre mamme. Da sempre accanto al Piemonte trova spazio la cucina di mare, fonte delle radici calabresi dello chef. L’attenta selezione delle materie prime e il rapporto diretto con i produttori sono da sempre una parte fondamentale del nostro lavoro. Andiamo a visitare i mulini e a scoprire piccoli caseifici in montagna perché questa è la nostra passione. Con gli anni il nostro gusto si è arricchito di nuove esperienze e si è evoluto andando ad influenzare la nostra cucina. Le ricette che vi proponiamo sono anche frutto sperimentazioni e creazioni originali, spesso nell’ottica di rivedere semplificandole le proposte di una cucina “stellata” adattandole ai sapori del nostro territorio. La Carne di razza esclusivamente piemontese e il pesce del mar ligure sono al centro della nostra cucina, ma con gli anni ci siamo appassionati anche alle verdure degli orti e alle erbe facendone le protagoniste di molti piatti.
Si ricorda che nei giorni di venerdì e sabato i tavoli da 8 persone o più sono disponibili solo dalle 21,30 in poi.
I tavoli hanno capienza massima di 12 persone, le prenotazioni più numerose verranno suddivise su più tavoli.